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Stuart McConchie

 POSTFAZIONE


261 philip dick 


stie, bensí come autentici esseri umani che fanno cose au tenticamente umane. Non ci sono superuomini in questo romanzo. Non ci sono gesta eroiche. Io ho fatto alcuni miseri pronostici, lo ammetto; ma per quanto riguarda la gente, la loro forza e vitalità... ho visto giusto. Perché di certo non volevo fare il profeta; stavo solo descrivendo quello che vedevo intorno a me: uomini, donne, bambini, animali, la vita sul pianeta, passata, presente e - qualsia si cosa succeda - futura.

Sono fiero dei personaggi di questo romanzo, e mi piacerebbe poter essere uno di loro. Mi è capitato, un tem po, di scopare il marciapiede in Shattuck avenue a Berke ley, e conosco la gioia dell'attivismo, dell'operosità che Stuart prova, l'euforia e l'apertura al futuro.


E come racconta il romanzo, nonostante la guerra - la guerra che in realtà non c'è stata - il futuro è bello. Io mi sarei divertito nel loro microcosmo, nella West Marin postbellica.


[1928, 1982].